di Giulio Iudicissa

Di case ne ho abitate sei. Di una non ho alcun ricordo, essendo allora nelle fasce. Le altre le conservo chiare, fin nei particolari, con il loro contesto urbano ed umano. L'ultima mi risultò sempre più bella della precedente, per arredo e conforto, fino all'attuale, fresca d'estate e calda d'inverno, nonché piena di luce. La prima, però, ormai lontana in un mondo pur'esso lontano, mi resta pregiata. Me la porto dentro, ovunque io vada, con i suoi prufumi di stagione, con il caldo braciere e la frescura del vico. Io abitai in essa ed ora essa abita in me. Ed è voce del vento e della pioggia, è carezza del sole e fiocco di neve.

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