di Giulio Iudicissa

Io non so se la grande guerra abbia risolto almeno uno dei problemi, per i quali era stata dichiarata e combattuta. So, però, che, nel 1918, quando ebbe a finire, in tutte le case ci fu una persona cara da piangere o un'altra da medicare. E, come se non bastasse, ai lutti ed alla fame, si aggiunse l'emigrazione, che svuotò ulteriormente città e paesi. Tutto ciò è stato raccontato sulla carta ed al cinema. E, però, manca qualcosa, che resta sepolta negli archivi e che aspetta di essere rispolverata, letta e raccontata. Ecco: sui fronti, sui campi di battaglia, nelle retrovie, non c'erano solo soldati, che lì lasciarono l'anima o che il destino volle salvare. C’erano anche tante donne, oltre 15mila suore e non meno di 7mila crocerossine, che con carità fasciarono ferite e furono madri, sorelle, spose e figlie.

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