Categoria: cultura
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di Rosella Librandi Tavernise

Mio padre Michele, nato nel 1904, ricordava e raccontava che, nei tempi antichi, quando l’economia del paese si basava principalmente sull’agricoltura e l’allevamento, ogni anno il 21 Novembre, si faceva una grande festa in onore della Madonna di Costantinopoli, Patrona di Vaccarizzo e protettrice dei campi, della semina e dei raccolti.

In quel periodo in pianura si era a metà con i lavori per la semina del grano e i massari e i gualani li interrompevano per salire in paese a onorare Shën Mërin menxa sporis, detta pure Shën Mëria i të mbiellit (della semina). Allora si ritornava in paese solo in occasione delle grandi feste (quindi, poche volte all’anno). Dunque, alla vigilia della suddetta festa, gli agricoltori caricavano di masserizie i carri tirati dai buoi, i muli, gli asini e tornavano a casa. Il primo che arrivava te konza (un’edicola dedicata alla Madonna) a 3 Km circa sotto il paese, si fermava e aspettava gli altri te kamini, località dove funzionava una fornace per la fabbrica dei mattoni (essendo tutta la zona argillosa offriva abbondante materiale per svolgere tale attività). Quando si radunavano tutti, si riprendeva il cammino: si formava così una lunga fila di gente che avanzava lentamente recitando il Rosario, varie preghiere e intonando canti. Poi, arrivati in paese, si fermavano in piazza davanti alla Chiesa e, dopo una breve visita alla Madonna, rientravano nelle loro case stanchi ma contenti. Com’è suggestiva l’immagine di questa singolare processione di persone e animali che avanza lentamente lungo i sentieri in mezzo ai campi e, poi, per le vie del paese, all’imbrunire, per rendere omaggio alla Patrona e per rivedere il paese, i propri cari e gli amici dopo un lungo periodo di duro lavoro e di sacrifici, nella malarica (allora) Piana di Sibari!  A Corigliano è dedicata a Santa Maria di Costantinopoli la chiesa “della Riforma”; costruita nella seconda metà del 1600, fu consacrata il 3 novembre del 1686 e affidata, con l'annesso convento (in seguito adattato ad altre attività), ai frati minori riformati che la ressero fino al 1861. In questa chiesa, incastonato al centro del soffitto a cassettoni, raffigura la Madonna di Costantinopoli un dipinto del 1842 del pittore coriglianese Luigi Midolla. La chiesa, dotata di bellissimi arredi, purtroppo, ora è inagibile (se ne auspica il restauro).

Note:
Le notizie riguardanti Corigliano sono state apprese da don Santo Aquilino e tratte pure dalla
“Storia di Corigliano Calabro” di Enzo Cumino