Come si può, Santiddio, non essere irriverenti nei confronti di un Papa che pronuncia, dal balcone di piazza San Pietro, nell'omelia dell'Angelus, banalità del tipo: "BUON GIORNO", "BUON APPETITO" e "BUONA NOTTE" ?

Ci fu un altro Papa, Giovanni Paolo II, che ci esortò, con ben altre sagge sensate parole: "NON ABBIATE PAURA !" Parole che hanno molto a che fare con la FEDE, non con la ...Pancia. E come si può, Santiddio, non restare atterriti nel vedere un Papa che si fa donare da un comunista, EVO MORALES, allora presidente della Bolivia, il rozzo simbolo, in legno, di una nefasta ideologia antireligiosa, una "falce e martello", con un Cristo inchiodato al martello che, se Morales avesse osato offrirlo a Papa Woityla, quel Papa, che di quell'ideologia ebbe a patire soprusi ed angherie, non dico che gliel'avrebbe scaraventata in testa, devoto com'era della carità Cristiana ma, quantomeno, si sarebbe rifiutato di prendere in mano quel simbolo oltremodo offensivo della Fede, interrompendo istantaneamente qualsiasi proseguimento di dialogo. E non solo quel simbolo blasfemo accettò Bergoglio ma, addirittura, anche un collare con un medaglione, che ripeteva la medesima irriverente simbologia, legato alla vistosa catena che Bergoglio, con molta tempestività, si affrettò a indossare, con compiaciuto sfoggio, ostentandola, tutto sorridente e soddisfatto, in quella sacrilega cerimonia officiata da Morales, quel Morales poi diventato fuggiasco ed inseguito dalla magistratura boliviana e da un mandato di cattura internazionale, a cui si sottrasse grazie alla connivenza del governo messicano che gli offrì asilo politico mettendogli a disposizione un aereo grazie al quale riuscì a sfuggire alla cattura. Ecco chi è il "partner " di Bergoglio in quella foto, in cui entrambi sorridono soddisfatti :: un "AVANZO DI GALERA" come possiamo leggere in un suo "curriculum" in cui la voce più importante è la parola "COCAINA". "Morales nacque da una famiglia indigena a Orinoca, una città mineraria nel dipartimento di Oruro, sull'altipiano boliviano. Nei primi anni ottanta la sua famiglia, come molti abitanti indigeni degli altipiani che lavoravano nelle miniere, emigrò nei bassopiani tropicali, nell'est della Bolivia. Si stabilirono nella provincia di Chapare, dove si dedicarono all’agricoltura, ivi inclusa la coltivazione di COCA. MORALES completò la sua istruzione superiore e ha descritto la sua istruzione successiva come "l'Università della vita" comprendendo in essa anche il servizio militare all'età di 17 anni. Durante le riforme economiche della metà degli anni ottanta molti minatori, abbandonate le miniere, rafforzarono il processo di colonizzazione della provincia del Chapare, già da alcuni anni principale area di produzione di COCA, contribuendo al crescente ruolo internazionale del paese nella produzione e nel triste è famoso contrabbando di COCAINA". E qualcuno glielo dica a PAPA BERGOGLIO (aglio e pangrattato) che un certo Ernesto Scura non sopporta certe stravaganze di certi Pontefici che fanno a gara con gli epigoni di una triste utopia che i "Pastori di Anime", come l'eroico Cardinale Mindszenty, li teneva in carcere e li torturava in nome di un COMUNISMO che pur essendosi autodistrutto per incontrovertibile conferma della sua incapacità di creare benessere, ancora sopravvive in alcune sfortunate realtà del mondo, dandosi alla illegalità più vergognosa: la produzione di uno dei più malefici degli stupefacenti: LA COCAINA. E MORALES, nei suoi incontri con Papa Francesco, non mancò di offrirgli una buona dose di foglie di coca che, secondo la "morale" di MORALES, masticandole, si possono superare le "difficoltà della vita". E BERGOGLIO (aglio e pan grattato), che peraltro si è guardato bene dal rifiutarle, non sappiamo se ci ha provato.


Ernesto SCURA

PARTICOLARE DEL "collier" OFFERTO DA MORALES AL PAPA

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