di Giulio Iudicissa

Un antico adagio, che traggo dalle lettere greche, consigliava di non mostrare la propria felicità.

Per un fatto di pudore? No. Solo per non suscitare l'invidia della divinità.

Oggi, quel consiglio appare inopportuno ed inutile. Della “felicità”, infatti, si sono perse le tracce, per cui, con tutta la buona volontà, c'è poco da mostrarne e la divinità non ha nulla da invidiare.

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