Categoria: cultura
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Pubblicato sul quotidiano “il Giornale” del 31 07 2020 )

Ciò che restava (la testa e un mucchietto di stracci) del bambino  Piero Zuccheretti dilaniato dalla bomba partigiana di Via Rasella.

L’Art. 1 della CONVENZIONE DELL’AIA del 1907 recita:  “Un atto di guerra è materialmente legittimo solo se compiuto   da eserciti regolari che abbiano segni distintivi fissi riconoscibili  e portino apertamente le armi”. L’attentato partigiano di VIA RASELLA,a Roma fu, dunque,un  atto illegittimo di guerra, poichè violava, tra l’altro,persino l’ordine diramato dal governo del Sud, di Badoglio, a tutti gli uomini della  Resistenza, di non fare attentati nelle città, onde evitare legittime  rappresaglie che avrebbero,inevitabilmente, coinvolto anche civili.  Per le Fosse Ardeatine nessun Tribunale italiano fu  in grado di   imputare a Kappler il reato di strage. La sua condanna si basava  unicamente sul numero delle vittime. Nelle Fosse Ardeatine furono infatti ritrovati i corpi di 345 persone  e non i 330 che ci si aspettava,conteggiando cioè 10 civili per ogni  soldato tedesco ucciso,nella dichiarata scelta tedesca del rapporto  1:10,in applicazione della vigente convenzione dell’Aia. Dieci di quelli in soprannumero potevano essere “giustificati” con la  morte di un ulteriore soldato tedesco avvenuta prima della legittima rappresaglia, gli altri cinque no. Però, se si fossero aspettati alcuni giorni, le persone “legalmente”  giustiziate sarebbero potute essere molte di più, visto che nei giorni   successivi morirono ulteriori soldati tedeschi. Senza contare i tre  italiani (un uomo, una donna ed un bambino,impietosamente dilaniati  dalla bomba partigiana) che, essendo “civili” non rientrarono nel conteggio “utile” della rappresaglia. Il Tribunale di Norimberga affermò: “le misure di rappresaglia in guerra  sono atti giustificati: ciò “in quanto l’avversario,colpevolmente, si è  comportato in modo illegale. Nel 1947 i magistrati militari britannici,  nel processo a carico di Albert Kesselring, commentarono che nulla  impediva che una persona innocente potesse essere uccisa a scopo  di rappresaglia“.   E proprio della tanto deprecata Rappresaglia gli alleati fecero smodato  uso e abuso.  Eccone alcuni sconcertanti esempi :                              

 -A Reutlingen i francesi uccisero quattro ostaggi tedeschi affermando  che era stato ucciso un motociclista vittima, in realtà, di un incidente;   

- Il generale americano Rose, nel marzo del 1945, rimase ucciso in una  imboscata. Gli americani fecero fucilare per rappresaglia 110 cittadini  tedeschi. Ma Rose era morto in un normale combattimento, soldati  contro soldati, poichè l’imboscata è, pur sempre, un atto di guerra, se  i protagonisti  portano le mostrine e indossano una divisa ; 

-A Tambach, presso Coburg, in data 8 aprile 1945 il tenente americano  Vincent  Acunto fece, immotivatamente, fucilare 24 prigionieri tedeschi  e 4 civili. Giudicato con l’accusa di omicidio, venne, (e ti pareva), assolto;  -A Soldin, Neumark, i russi fecero “ancora di meglio”: fucilarono 120  cittadini tedeschi perchè un maggiore russo era stato ucciso. Poi, però, risultò essere stato ucciso da una guardia tedesca a cui il russo aveva stuprato la moglie. (E chi glielo spiegava a Stalin che “il delitto d’onore”  non era incluso nelle cause giustificative di rappresaglia ? ) -Strage di Annecy del 18 agosto 1944: In un campo gestito da soldati  americani e francesi la rappresaglia ebbe proporzioni di 80:1. Bengasi, gli inglesi di Montgomery applicarono, contro gli italiani, quella del 10:1. E, se vogliamo, fu la più mite delle rappresaglie alleate,  unica, adottata dagli alleati, nella stessa “lieve” misura di Via Rasella. Il COSTO immediato, in vite umane, del fragoroso “BOTTO” partigiano, in via Rasella, fu il seguente :

-   33 soldati tedeschi uccisi più 64 feriti (altri moriranno in ospedale)

-     3 civili italiani (di cui un bambino)dilaniati e puntualmente ignorati;

-345 ostaggi italiani fucilati per Rappresaglia alle fosse Ardeatine ;

381 è il totale delle vittime causate dai “coraggiosi” attentatori, senza  dover contare i soldati tedeschi morti in ospedale per le lesioni subite. In seguito, agli attentatori fu riconosciuto il “merito” di aver dato un più che determinante contribuito alla vittoria ( e, aggiungiamo, alla rabbiosa prevedibile legittima reazione tedesca ) nella 2ª Guerra Mondiale per cui, come “premio” per aver provocato la morte di 381 innocenti, furono  DECORATI CON MEDAGLIA DORO ed eletti al Parlamento Italiano. E il bambino Piero Zuccheretti ? Beh,quello passava da lì ... per caso. E i 64.000 civili italiani morti sotto gl’impietosi bombardamenti alleati? E i 313.000  soldati alleati, morti nella “campagna d’Italia” per donarci  quella libertà e quella democrazia di cui,bene o male, oggi, godiamo ?  Ma sì, anche quelli, in fondo ...si trovarono a passare da lì...”per caso”. QUANDO SI DICE ...”IL CASO” ! MA DI CHE “CASO” STIAMO PARLANDO ?

ERNESTO SCURA