Di Liliana Misurelli

L’illustre musicista è un importante protagonista dell’arte e della cultura italiana del diciannovesimo e ventesimo secolo che, ancor oggi, vede riconosciuti, con il rilievo adeguato, i suoi notevoli meriti nel campo musicale.

E a proposito dell’arte valentiana non si può che condividere quanto scriveva molti anni fa Diego Petriccione: “... tutti i migliori scrittori di versi hanno collaborato con lui per dare a Napoli canzoni belle e briose, sentimentali e birichine. E Valente aveva così facile la vena melodica, così pronta la percezione artistica che la melodia fluiva limpida, chiara, in breve ora, sotto le sue dita, che scorrevano subito sulla tastiera del pianoforte, la canzone brillava nella grazia del ritmo, nel ritornello indovinato che diventava popolare”.  Vincenzo Valente ha cantato Napoli in tutti i toni e in tutti i ritmi, in nenie, in barcarole, in melodie sentimentali, in tarantelle, sempre deliziosamente e incomparabilmente, e fu anche creatore della macchietta e Maestro acclamato dell’operetta italiana. Il successo dell’operetta“I Granatieri” percorse in lungo e in largo l’Italia e, non a caso, ha scritto Salvatore di Giacomo:”Il successo de «I granatieri» arrivò persino in America. Nell’operetta il Valente fu il solo maestro che in Italia seppe tenere testa ai Francesi e Tedeschi. Le sue più popolari operette gli procurarono la simpatia e la stima dei pubblici più intellettuali d’Italia e di America”.   La creatività di Valente si espresse con pari originalità e gusto in tutti i generi e in tutte le composizioni. L’arte musicale valentiana è stata definita da Ferdinando Russo “una vena di musicalità geniale che si può paragonare alla cascata del Niagara: impetuosa, spumeggiante, trillante, scintillante, dall’operetta alla romanza, dal pezzo concertato allo stornello, dalla canzone al couplet; tutta questa musica è poi scritta, armonizzata, tracciata, con una perizia che è di pochi maestri”. Il più alto riconoscimento del valore artistico di Vincenzo Valente venne da Giosuè Carducci del quale Valente rivestì di note musicali la composizione poetica “Mattinata”. La canzone pubblicata nel 1903, dalla casa editrice musicale “Genesio Venturini” di Firenze, ebbe come titolo “Amate”. In ricordo dell’attività cinquantennale, nel 1927 la locale amministrazione comunale gli ha dedicato una piazza e un teatro. Vincenzo Valente è uno di quegli artisti che va ricordato perchè ha speso la sua vita per l’arte, ma anche perché con lui sono scomparsi un’epoca intera, un modo di sentire e di vivere, una generazione di artisti per i quali la creatività, la genialità e la fantasia erano gli ingredienti naturali per qualunque opera d’arte.  Vincenzo Valente non ha avuto bisogno di speciali casse di risonanze per far conoscere il suo nome e per far apprezzare le sue opere: come uomo d’arte si è affermato in tutto il mondo, dall’America all’Europa. Ancora sotto questo profilo si può dire che egli non è mai uscito di scena, ma vi rimane come valore emblematico per alcuni, come esempio da seguire per tutti. L’illustre prof. Raffaele Di  Mauro, etnomusicologo - Università di Tor Vergata, scrive: “Dal 2016 al 2019 ho avuto annualmente qui a Corigliano (nel frattempo divenuta Corigliano-Rossano), nell’ambito del “Premio Nazionale Vincenzo Valente” organizzato da Liliana Misurelli e dal suo Centro di Valorizzazione, il piacere e l’onore di fare da “voce narrante” a una serie di concerti con “guide all’ascolto” introduttive, con un ensemble composto da grandi interpreti (da Gianni Lamagna a Gianni Aversano, da Emanuela Loffredo a Franco Castiglia) e musicisti napoletani diretti dal maestro Maurizio Pica. Questi momenti musicali, seguiti sempre da un pubblico molto attento e caloroso, sono stati finalizzati proprio alla riproposta nonché alla riscoperta (ad esempio di molti brani inediti e mai incisi) del repertorio di Vincenzo Valente, uno dei compositori e musicisti di grande levatura che ha portato Napoli e la canzone napoletana ad un successo, ancora oggi duraturo, a livello mondiale. Ricordo anche con vivo piacere un “seminario-concerto” dedicato sempre a Valente, curato dal sottoscritto con il maestro Peppe Vessicchio, tenuto in Campania nel 2017, precisamente a Succivo in occasione del Meeting della Canzone Napoletana, che vide  una folta presenza degli amici coriglianesi, guidati sempre da Liliana Misurelli. Saluto, quindi, davvero con grande piacere e soddisfazione quest’inaugurazione dell’Archivio Storico di Liliana Misurelli, giusto e meritato riconoscimento del prezioso lavoro svolto dalla stessa in questi ultimi anni….              bSaluto con grande affetto e riconoscenza Liliana Misurelli e tutti gli amici di Corigliano-Rossano, sicuro che ci saranno nell’immediato futuro altri momenti di condivisione di progetti comuni, a partire dalla realizzazione di un cd che raccolga e fermi il lavoro fatto in questi 4 anni, mettendo così a disposizione di tutti quei preziosi tesori tratti dal pregiato scrigno musicale del grande “coriglianese-napoletano” Vincenzo Valente. Con affetto e stima, Raffaele Di Mauro.”

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