Categoria: cultura
Visite: 1046

"Padre Francesco Chimienti OM Sacerdote e Maestro", è questo il tema scelto dai responsabili del Centro Studi "Igino Giordani" di Corigliano per l'incontro culturale in programma questo pomeriggio alle ore 18 presso la sala riunioni del Beato Felton a Corigliano Centro.

I lavori saranno introdotti dal giornalista Ernesto Paura, mentre i saluti saranno affidati a padre Giovanni Tolaro Superiore del Convento dei Frati Minimi di Corigliano e all'avv. Anna Maria Turano Assessore alla promozione dei Centri storici del comune di Corigliano-Rossano. Sono previsti gli interventi di: prof.ssa Carmela Miglietta missionaria della Parola di Dio a Trepuzzi (Lecce); avv. Giampiero Morrone, padre Francesco di Turi e don Santo Aquilino. I lavori dell'interessante momento culturale saranno conclusi dall'intervento del prof. Franco Pistoia del Centro studio "Igino Giordani".  Padre Francesco CHIMIENTI O.M. (Sannicandro di Bari 4.11.1925 – Grottaglie 15.11.2018). Viene accettato a Paola il 23.9.1936 dove, al termine dell’anno di noviziato emette i primi voti il 29 .09.1942. Seguono gli anni di liceo tra Paola e Roma con il proseguo dell’itinerario di studi filosofi nella Pontificia Università di S. Tommaso (Angelicum) e quindi per quelli teologici a Palermo. Qui dopo la professione solenne il 5 novembre 1946 accede al ministero del Lettorato e Accolitato. Nella cattedrale di Palermo per le mani del Cardinal Ernesto Ruffini viene ordinato Diacono il 17 dicembre 1949 e sacerdote il 16 luglio 1950. Dopo un mese di attesa nella comunità di Taranto, il 17 ottobre 1950 accoglie I’obbedienza per la comunità paolana svolgendovi l’ufficio di professore di latino, greco e matematica e di Assistente di A.C. Dall’ottobre 1953 fino al 1956 viene trasferito a Corigliano come Assistente di A.C. e direttore Catechistico, e con lo stesso compito prima a Grottaglie 1956-1958) e poi a Taranto (1958-1961). Tappa ulteriore (25/11/1961- 1964) e Pizzo Calabro come Superiore di comunità e direttore catechistico.

I Superiori quindi lo inviano ancora una volta Paola nell’ottobre 1964 fino al 1968 con l’ufficio di professore di religione e direttore spirituale. Di nuovo a Grottaglie (9/10/1968-1974), parroco e direttore catechistico e a Taranto come superiore, parroco e direttore catechistico fino al 1980. Definitivamente a Grottaglie nel novembre 1980 fino al suo ritorno nella casa del Padre avvenuto il 15 novembre 2018. Riposa nella cappella dei Frati nel locale Cimitero. P. Chimienti ha dedicato la sua vita al servizio per il Signore e per la Chiesa nella famiglia di S. Francesco di Paola. Uomo di fede e di preghiera, in ascolto continuo e docile della Parola. Proprio per ciò attento ai bisogni della Chiesa, ha favorito la nascita delle Missionarie della Parola perchè fossero a servizio di Dio e degli uomini nell’opera della evangelizzazione. Ha voluto questo istituto laicale, quale una delle espressioni feconde del carisma penitenziale della congregazione. Innamorato della vocazione minima, figlio devoto del Santo Fondatore e Padre con cui amava intrattenersi in spirituale colloquio quotidiano, e stato generoso e instancabile apostolo nella Famiglia Minima dovunque l’ubbidienza lo ha inviato. Il Signore gli ha concesso lunghi giorni che ha saputo ben investire nel ministero della Parola, della direzione e formazione spirituale. Leggendo nei cuori, ha aiutato tanti giovani e fedeli a scoprire e intraprendere la strada segnata nel progetto e nel cuore di Dio. In questo senso non ha mai smesso di essere religioso-sacerdote, cosciente e consapevole di aver ricevuto il dono di accompagnare con la sua parola profonda, forte e chiara, sempre mirante al bene di ogni singola persona che a lui si è accostato. Ha conservato vigile e pronto il suo cuore a Dio, fedele e perseverante fino alla fine, accogliendo soprattutto nell’ultimo periodo l’aggravarsi delle sue condizioni fisiche nella pace, nella serenità. Tutto ha visto come volontà di Dio anche il dover lasciare il convento per la permanenza nella Casa di riposo di Martina Franca, dove i confratelli e le Missionarie in particolare lo hanno curato con amore e devozione. Si può sicuramente affermare che ha dato testimonianza di una vita felicemente realizzata in Dio: con questo atteggiamento e disposizioni e andato incontro al Signore.