Fonte: La Redazione

Termina positivamente il giudizio penale per il trentasettenne rossanese F.G.A. , assistito e difeso di fiducia dall’avvocato penalista Giuseppe Vena.

L’uomo era stato tratto a giudizio perché , secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero, nel mentre era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione con permesso di allontanarsi a giorni alterni per potersi recare presso il presidio ospedaliero di Rossano al fine di sottoporsi a medicazioni, previa comunicazione alla polizia , se ne allontanava dandone comunicazione telefonica alla sala operativa del commissariato di Rossano, solo dopo che personale della volante , a seguito di un normale controllo, non lo aveva rinvenuto presso la propria abitazione. Per tali fatti l’uomo veniva ad essere denunciato per il reato di evasione con la contestazione della recidiva reiterata infraquinquennale. All’udienza dibattimentale l’avvocato Giuseppe Vena sollevava al giudicante un cavillo processuale per cui veniva ad essere annullato il decreto di citazione a giudizio con la restituzione degli atti processuali al pubblico ministero e la regressione del giudizio nella fase della conclusione delle indagini preliminari. Nelle more della nuova fissazione dell’udienza dibattimentale, il PM visti gli atti del processo penale e letta la memoria difensiva dell’avvocato Vena  , chiedeva di archiviare definitivamente il caso , ritenuto che il fatto doveva essere inquadrato diversamente da come era stato originariamente contestato atteso che l’uomo aveva invece telefonato le forze dell’ordine , solamente che lo aveva fatto in ritardo e durante il tragitto per l’ospedale di Rossano, così non manifestando alcuna volontà di sottrarsi alla misura in atto.

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