Persone non identificate, la notte scorsa, hanno incendiato l’autovettura, una Fiat Punto, del giornalista Fabio Buonofiglio, direttore responsabile del giornale online ‘Altre Pagine’.

L’auto, parcheggiata sotto l’abitazione del giornalista, è stata completamente distrutta. Di fianco alla Punto era parcheggiata un’altra autovettura di proprietà di una condomina del palazzo dove abita Buonofiglio, distrutta anche questa dall’incendio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco. Buonofiglio e la proprietaria dell’altra autovettura distrutta hanno presentato denuncia alla Compagnia dei carabinieri di Corigliano. La redazione del blog Il Coriglianese vuole esprimere pubblicamente la propria solidarietà nei confronti del giornalista Buonofiglio per il grave atto intimidatorio di cui è stato vittima. La libertà di stampa non può trovare limiti di sorta di fronte ad atti gravi e vili come questo, anzi è proprio a seguito di atti del genere che il giornalismo, quello vero e senza padroni, deve andare avanti sempre più e a testa alto. Noi de Il Coriglianese siamo certi che il collega Fabio Buonofiglio non arretrerà di un millimetro rispetto a come lui quotidianamente fa informazione.Nel frattempo sono davvero tanti gli attestati di solidarietà che sono giunti al collega e amico Fabio Buonofiglio, tra questi vogliamo riportare quello del Presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Giuseppe Soluri e del Segretario deell'Ordine, Carlo Parisi:  «Come se la situazione non fosse già abbastanza drammatica – intervengono Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, e Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, – per l’intera comunità e per i giornalisti, che continuano a raccontarla, ci ritroviamo a dover fare i conti con l’ennesima mano criminale che neppure l’emergenza di una pandemia mai vista riesce a fermare». «Quanto accaduto la scorsa notte a Fabio Buonofiglio – denunciano Parisi e Soluri – è un atto vergognoso, un’intimidazione inaccettabile sulla quale chiediamo alle forze dell’ordine di far luce quanto prima per riportare la doverosa tranquillità nell’animo e nella vita privata e professionale di un giornalista che, ancora una volta, è “colpevole” di fare, evidentemente bene, il proprio mestiere. In Calabria. Dove la realtà è spesso amara e certamente più difficile che altrove, anche senza virus». «A Fabio e al suo giornale – sottolineano Carlo Parisi e Giuseppe Soluri a nome di tutti gli istituti di categoria – va la sincera vicinanza e la piena solidarietà dei giornalisti calabresi, pronti a battersi al suo fianco in nome di un diritto, quello di informare, che non può essere soppresso né eliminato, tantomeno con un’azione violenta e, ripetiamolo, criminale, come quella perpetrata ai danni del collega».

 

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