Terzo grado di giudizio e sentenza definitiva per Mauro Nucaro che aveva presentato ricorso in Cassazione dopo la conferma in appello della condanna al carcere e al risarcimento a favore dei Comuni “truffati” sulle riscossioni dei tributi in danno dei comuni calabresi per una cifra stimata sui 15 milioni di euro.

Scrivono gli Ermellini “inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di duemila euro in favore della cassa delle ammende, al pagamento delle spese sostenute dalle parti civili i comuni di Ionadi e Limbadi per la somma di 4550 euro e i comuni di Zumpano, Petrizzi, Nicotera e Oriolo per la somma di 3500 euro, somme da maggiorare per il 15%. Non ci sono più organi giudiziari a cui appellarsi dunque per per l’imprenditore Mauro Nucaro, presidente del cda Sogefil (società incaricata della riscossione dei tributi in decine di comuni della Calabria) e legale rappresentante della stessa dal 28.6.2005 al 28.6.2006 ed ex presidente del Cosenza Calcio, condannato in primo grado dal Tribunale di Cosenza nel dicembre del 2016 a cinque anni di reclusione. Gli altri quattro imputati, due amministratori e due consiglieri patteggiarono la pena rispettivamente a due anni e un anno e sei mei di reclusione i due amministratori e un anno e otto mesi e un anno e sei mesi i due consiglieri. Il resto degli imputati furono assolti. All’epoca dei fatti il pubblico ministero Donatella Donato chiese la condanna di tutti gli imputati e nel caso specifico tre anni per Nucaro. Il collegio giudicante presieduto dal giudice Di Dedda decise una sentenza di condanna più gravosa e il risarcimento danni a favore di molti comuni tra cui Zumpano, Carolei, Dipignano, Acri, Mendicino, costituitisi parte civile. Nell’operazione “Redde Rationem”, per la Guardia di Finanza la società che serviva oltre 50 comuni calabresi avrebbe sottratto l’ingente somma di denaro di 15 milioni di euro. La concessionaria avrebbe avuto in carico il ruolo Tarsu (la spazzatura), il ruolo idrico e il ruolo Ici delle varie amministrazioni. I legali di fiducia dell’ex presidente del Cosenza Calcio presentarono ricorso in appello presso il Tribunale di Catanzaro, ma ad ottobre del 2018 la nuova sentenza in secondo grado confermò la condanna per il presidente del consiglio di amministrazione della Sogefil con una riduzione di pena a due anni e dieci giorni e l’interdizione dai pubblici uffici, perché venero riconosciute le attenuanti generiche. Alcuni episodi contestati relativi all’anno 2010 vennero prescritti. Per altri in riferimento agli anni 2010- 2010 il reato di peculato rimase. Adesso rimane ancora un nodo da sciogliere per i comuni “vittoriosi”, ossia recuperare il capitale perso. Nel collegio difensivo tra gli altri l’avvocato Rodolfo Campolongo in rappresentanza del comune di Zumpano, l’avvocato Andrea Bonifai per il comune di Petrizzi, l’avvocato Santo Gurzillo per il comune di Nicotera, l’avvocato Giorgio Luciano Maiuri per il comune di Oriolo, l’avvocato Giulio Ceravolo per il comune di Limbadi.

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