Giovanni Di Cicco ha confessato, ma sulle sue dichiarazioni gli inquirenti mantengono ancora il più stretto riserbo anche perché nelle prossime ore ci sarà l’interrogatorio di garanzia.

«È chiaro che De Cicco abbia cercato di limitare le sue responsabilità», ha detto il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla che coordina le indagini dei carabinieri sull’omicidio di Romina Iannicelli, la donna di 44 anni uccisa a Cassano allo Jonio e per il cui delitto è stato sottoposto a fermo il marito 48enne. «C’è una grossa differenza – ha fatto notare Facciolla – tra un delitto d’impeto e un delitto ragionato. Comunque noi stiamo lavorando alacremente anche perché al nostro arrivo abbiamo trovato la casa a soqquadro». Il procuratore di Castrovillari ha poi spiegato che Di Cicco è stato ripreso mentre usciva dall’abitazione in cui sarebbe avvenuto il delitto con due valigie «e noi – ha aggiunto Facciolla – stiamo anche cercando di sapere cosa c’era in quelle borse e nell’abitazione abbiamo trovato un bastone spezzato in due». Probabilmente sentendosi braccato, Di Cicco si è costituito ai carabinieri nel pomeriggio di martedì e, stando ad alcune indiscrezioni emerse dopo il suo interrogatorio, l’uomo avrebbe detto che era sotto l’effetto di droga quando ha ucciso la moglie. Ma si tratta di un elemento che secondo gli investigatori è da prendere con le molle e sul quale saranno fatti i dovuti accertamenti. Romina Iannicelli, che era incinta, sarebbe stata vittima di un’aggressione molto violenta a colpi di bastone e potrebbe essere morta a causa di un trauma cranico o addirittura per soffocamento. L’incarico per l’autopsia sul corpo della vittima sarà conferito venerdì e sarà effettuato lo stesso giorno o sabato. Non è ancora chiaro, però, il movente del delitto.

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