Categoria: Cronaca
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In accoglimento della richiesta avanzata dall’Avv. Pasquale Di Iacovo, lascia il carcere Chiaradia Giovanni.

Nella tarda serata del primo maggio 2018 i militari della Compagnia Carabinieri di Corigliano Calabro lo avevano arrestato per i reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma clandestina.  Nello specifico i militari dell’Aliquota Radiomobile di Corigliano mentre svolgevano un posto di controllo nella centralissima via Nazionale di Corigliano, notavano una BMW sospetta giungere ad alta velocità.  Procedevano, quindi, ad intimare l’Alt con la paletta segnaletica, ma il Chiaradia, anziché arrestare la propria corsa, accelerava ancor di più forzando il posto di controllo. Iniziava quindi un rocambolesco inseguimento, che si svolgeva per le centrali vie dello Scalo, mettendo a rischio, a più riprese, l’incolumità di pedoni ed altri automobilisti. Grazie all’esperienza e alla conoscenza del territorio da parte dei militari della Compagnia ausonica, questi riuscivano a “chiudere” l’auto in fuga all’interno di una via senza uscita. A questo punto il guidatore abbandonava l’autovettura e proseguiva la fuga a piedi. Pochi minuti dopo i Carabinieri, anch’essi scesi dalla vettura di servizio per inseguire a piedi il fuggitivo, bloccavano lo stesso, riuscendo ad immobilizzarlo dopo una breve colluttazione. Si procedeva a sottoporre l’uomo ad immediata perquisizione ed a questo punto si faceva l’inattesa scoperta: veniva trovata una pistola semiautomatica calibro 7,65 nascosta nella tasca dei pantaloni. L’arma risultava avere la matricola abrasa e contenere un caricatore con sei cartucce nel serbatoio, più un proiettile già inserito in camera di cartuccia, pronta per sparare. Ulteriore ispezione del veicolo permetteva di rinvenire delle forbici, verosimilmente intrise di sostanza stupefacente e diverso denaro in contante. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro penale. L’arma, inoltre, verrà inviata al R.I.S. dei Carabinieri per accertare se sia stata utilizzata in altri delitti o se abbia sparato recentemente. L’arrestato, pluripregiudicato del posto, noto alle Forze dell’Ordine per essere stato coinvolto in diverse indagini per reati di natura ‘ndranghetistica svolte nella sibaritide, tra cui l’Operazione “Corinan” del 2013, in cui fu arrestato insieme ad altri per associazione di tipo mafioso, traffico di droga ed estorsione, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari e veniva sottoposto alla misra cautelare in carcere dal GIP del Tribunale di Castrovillari.