C’è anche il nome dell’allenatore del Milan Gennaro Gattuso fra gli indagati dell’operazione Perseo, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino sotto la direzione della procura di Ivrea.

Nelle scorse ore gli investigatori hanno eseguito 9 misure cautelari nell’ambito di un’indagine per trasferimento fraudolento di valori, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, peculato, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, ricettazione, riciclaggio, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e induzione indebita. Il personaggio chiave dell’inchiesta, che vede coinvolti anche noti personaggi politici del Canavese, è Pasquale Motta, 45 anni, destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere. Secondo gli inquirenti Motta, imprenditore, residente a Pino Torinese, sin dal 2008 avrebbe «intrattenuto rapporti con soggetti gravemente indiziati di appartenere a sodalizi criminali di stampo mafioso operanti nel Nord Italia». Altre 8 indagati sono stati sottoposti a obbligo di dimora, mentre Gattuso, come il suo inseparabile vice Luigi Riccio, avrebbe un ruolo marginale in un troncone dell’inchiesta che riguarda la società agricola Cascina Tre Olmi che si occupava di allevamento suini e produzione insaccati e di cui l’ex campione del Mondo era socio di minoranza assieme a Riccio, dal 2011 al 2013. L’azienda – poi fallita – con sede in Gallarate era amministrata di fatto da Motta,socio occulto ed è ritenuta dagli inquirenti uno strumento di riciclaggio. Gattuso e Riccio hanno ricevuto un avviso di garanzia in merito al reato di trasferimento fraudolento di valori. L’attività di indagine nasce dall’accertamento di presunte procedure illecite adottate dall’ex sindaco di Favria Giorgio Cortese e dall’ex vicesindaco Serafino Ferrino per favorire Pasquale Motta. In ballo c’era la gestione della casa di riposo comunale Casa del Sole. In particolare era stata presentata una denuncia da parte dell’ex gestore relativa ad asserite emissioni di atti illegali attuate dagli amministratori comunali. L’indagine avrebbe permesso di accertare erogazioni pubbliche percepite illecitamente dalla casa di riposo, quantificate in 112 mila euro. Inoltre sono state individuate alcune società riconducibili alla figura di Motta, ma amministrate da prestanome: la Eurocoop Service di Corato (Bari), la Villa Nizia di Favria, lo studio Medical San Luigi con sede a Castrovillari (Cosenza) e la Cascina Tre Olmi, di cui Gattuso ha tenuto per due anni il 35% delle quote. Per gli investigatori si trattava di aziende costituite e gestite da Motta attraverso il trasferimento fraudolento dei valori a terze persone finalizzato al riciclaggio e ad altre attività illecite. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati società e beni immobili per un valore complessivo di 200 mila euro, una società di vendita di auto con 39 vetture e 8 orologi di lusso.

 Fonte: Corriere della Sera

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