Arrivati nel porto di Corigliano senza genitori lo scorso anno, di loro si è persa traccia. La Procura di Castrovillari continua ad indagare e rassicura: “Nessun riscontro sul fronte della prostituzione”. 

Migliaia di minori scomparsi nel nulla. Bambini, affidati alle istituzioni, di cui non vi è più alcuna traccia. Irreperibili. Sono i ‘fantasmi’ dell’accoglienza italiana. Un migrante su otto, soccorso in mare e approdato in Italia, è un minore straniero non accompagnato. Un bimbo/ragazzino senza famiglia: solo. Provengono da viaggi infernali, durati mesi e mesi. La maggior parte di loro perde la cognizione del tempo e diventa adulta, tra violenze e privazioni. Secondo il ministero dell’Interno, nel 2016 è sbarcato in Italia il 108% dei minori non accompagnati in più rispetto all’anno precedente: 25.772 contro i 12.360 del 2015. Oltre il doppio. Diecimila di loro sono scomparsi. Oggi con gli accordi stipulati da Minniti con la Guardia Costiera libica e le milizie che gestiscono il traffico di migranti, gli arrivi in Italia sono nettamente ridotti. Soprattutto alla luce degli incontri tenuti dall’attuale ministro dell’Interno Matteo Salvini in Libia che ha confermato la linea ‘repressiva’ voluta dal suo predecessore scegliendo di far marcire chi fugge da guerre e miseria nel deserto tra le torture dei centri di detenzione. Tra i ‘trattenuti’ in Libia migliaia di minorenni. In questi anni la Sicilia è la Regione che ha accolto il maggior numero di minori stranieri non accompagnati, seguita dalla Calabria. In teoria, da protocollo, sarebbe necessario svolgere indagini (anche nei loro Paesi di origine o in Paesi terzi) per individuarne i familiari. Di queste ricerche, però, in Calabria sulle centinaia di ragazzini sbarcati ne sono state avviate solo quattro. Al contrario in un solo mese, luglio 2017, si è persa traccia di 118 minori sui 346 approdati al porto di Corigliano. Un molo su cui si riversano navi cariche di profughi quando i vari porti in Sicilia, a Reggio Calabria o Crotone sono saturi. Nella sibaritide nel 2017 sono sbarcate 3.567 persone. Gestiti gli ultimi 256 arrivi di maggio il quarto sbarco dell’anno, il 30 giugno del 2017, manda in tilt la macchina organizzativa. La nave Aquarius, della Ong italo-franco-tedesca SoS Méditerranée ospita 1.232 profughi. A bordo vi sono 243 minori non accompagnati. E’ la stessa nave che Salvini non ha fatto attraccare in Italia qualche settimana fa costringendo 600 persone stremate a vagare altri giorni 9 in mare aperto per raggiungere la Spagna.  I ragazzi sbarcati la scorsa estate a Corigliano, invece, vengono trasferiti in un palazzetto dello sport in contrada Brilia. Le femminucce in una scuola dell’infanzia di Villaggio Frassa. “Non c’erano strutture. Il sindaco Geraci che per legge era responsabile dei minori – spiega il Procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla – ha messo a disposizione il palazzetto approntato alla meno peggio in poche ore. E’ stato un momento di gravissima difficoltà. Oltre 300 persone sono state impegnate per più giorni”. Al PalaBrilia erano oltre duecento i ragazzini ammassati sul campo di gioco. L’igiene precario peggiorato dalla calura estiva, ha contribuito alla fuga di massa. “Osservando dall’esterno – ammette il Procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciollla – si può anche dire che le condizioni fossero disumane. Riuscimmo però a garantire la separazione tra maschi e femmine, tra adulti e minori, a trasferire le famiglie insieme. E se dovessero arrivare nuovi migranti la Procura e il territorio sono pronti ad accoglierli. Non ho nessun rilievo da muovere, l’emergenza umanitaria è stata affrontata nel miglior modo possibile”. A distanza di circa due settimane la nave Rhein della Marina Militare Tedesca arriva al Porto di Corigliano. E’ il 14 luglio. Lo sbarco termina dopo due giorni. A bordo 923 migranti, 203 sono minori di cui 170 non accompagnati. Le operazioni di sbarco sono durate giorni. Chi era presente racconta che dopo ore stipati ad aspettare nella nave attraccata al porto di Corigliano c’è stato chi, pur rischiando di morire schiantato sulla banchina, si è lanciato dalla nave in mare. Ad intervenire è la Prefettura di Cosenza. “Il Comune – ricorda il viceprefetto di Cosenza Eufemia Tarsia dirigente dell’area Immigrazione – non aveva più la possibilità di far fronte all’emergenza. Abbiamo quindi chiesto di farli ospitare nell’ex Motel Sybaris una struttura alberghiera confiscata a Corigliano”. Il proprietario era Francesco Costa, ritenuto dagliinquirenti delle operazioni Galassia e Omnia, da oltre trent’anni intraneo alle attività criminali dell’Alto Ionio Cosentino. Condannato per reati legati all’associazione mafiosa e all’usura aggravata dal metodo mafioso. “Ci hanno mandati a gestire il Sybaris – spiega il presidente della cooperativa Prosper Michele Sasso – con un affidamento diretto. Quando mi ha chiamato la Prefettura e mi ha parlato di un hotel confiscato alla ‘ndrangheta della sibaritide mi sono spaventato. Abbandonato da quattro anni era in condizioni raccapriccianti. Siamo entrati il 13 notte con due ditte di pulizie e abbiamo bonificato lo stabile. Le autorità sono arrivate per il sopralluogo il 15 giugno, al mattino, prima di trasferire i ragazzi. I più piccolini sono tutti stati dati in affido nell’immediatezza, in 48 ore. Le bambine/ragazzine sono state trasferite dopo venti giorni nel Casertano. Sono rimasti ragazzini dai 13 ai 17 anni, su 141 ne sono ‘scomparsi’ 24. Gli altri sono stati assegnati nei centri sparsi per il resto d’Italia. Erano di 22 nazionalità diverse, ma tutti volevano andare via. Appena arrivati un gruppo di sudanesi aveva un biglietto con scritto Gallarate/Milano. Continuavano a chiedermi quanto fosse distante”. Tra i due sbarchi in 118 ‘vanno via’. Da una struttura di Terranova da Sibari, in una sola notte, su 24 ospiti ne spariscono 23. A decine scappano dal Pala Brilìa. Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale denuncia che ci fu chi parlò dell’esistenza “di furgoni che li aspettano e li portano chissà dove. I minori spesso, dopo la prima accoglienza, non arrivano neanche ai Cas. Mi chiedo chi vigili su di loro. Non possiamo lasciarli senza controllo e farli sfuggire visto che potrebbero verosimilmente finire nelle maglie della criminalità”. “Ci sono attività in corso su questo fenomeno – chiarisce il Procuratore Facciolla – . Il dato inquietante è quello delle scomparse da strutture dell’entroterra difficilmente raggiungibili. E’ preoccupante perché è come se ci fosse qualcuno che li va a prendere, ma non si sa chi sia. Si devono ricostruire i percorsi che compiono, verso la Germania o altrove. Bisogna capire se hanno raggiunto i familiari all’estero, se sono vittime di caporalato o altro. Ad oggi non abbiamo riscontrato legami tra minori stranieri non accompagnati e sfruttamento della prostituzione. Negli allontanamenti di massa alcuni sono stati trovati per strada che camminavano o facevano l’autostop, altri non hanno lasciato traccia. Continuo a sostenere che bisognerebbe mettere delle telecamere per vedere cosa succede nelle strutture, come si allontanano, con chi si allontanano, se tutti insieme o uno alla volta. I titolari però sono i primi ad opporsi, rifiutano la videosorveglianza”. “Il tutore – evidenzia Maurizio Alfano delegato per la sibaritide del Garante dell’Infanzia della Calabria – non può seguirli in maniera costante, hanno il diritto alla libera circolazione e non possono essere costretti a stare in una struttura. E’ chiaro che se il minore trova accoglienza, operatori e servizi che garantiscono i suoi diritti tende a non allontanarsi. Molte volte però arresi dal fatto che dopo un mese ancora non hanno mai parlato con nessuno per documenti o pratiche per il trasferimento, sono indotti a seguire chi ha dei contatti per andare in un altro posto clandestinamente”. Ad ottobre è stata approvata la legge Zampa-Pollastrini che regola le disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati. “L’effetto immediato – afferma il Garante per l’Infanzia calabrese Marziale – è stato l’incremento dei tutori volontari formati. La Calabria è tra le regioni con il maggior numero di cittadini iscritti all’albo (240 persone) pronti per l’affido per scongiurare gli allontanamenti di massa”. Il Ministero dell’Interno intanto nella Legge di Stabilità del 2018 ha stanziato 170 milioni di euro per il triennio 2018 – 2020 a favore del Fondo nazionale per l‟accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Denaro da investire per dare ristoro e diritti a bimbi, fanciulli e adolescenti che arrivano soli in Italia dopo massacranti esodi.

 

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