Secondo l’ipotesi di accusa formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito della maxi-operazione denominata “Stige”,

che ha portato nei mesi scorsi dietro le sbarre del carcere oltre 150 persone, dalle indagini sarebbe emerso che l’imprenditore di Corigliano-Rossano, il Dott. Zampelli Vincenzo, si sarebbe visto aggiudicare la vendita all’asta di un lotto boschivo del Comune di Aprigliano grazie alla illecita interferenza attuata da Cofone Angelo, D’Ambrosio Adolfo e Santoro Vincenzo, quest’ultimi indiziati di appartenenza alla cosca ‘ndranghetistica cirotana operante su tutta la costa ionica. Secondo l’accusa, D’Ambrosio, Santoro e Cofone avrebbero condizionato l’appalto bandito dal Comune di Aprigliano nel settore boschivo. Sempre secondo l’accusa, gli esiti dell’attività investigativa composta dalle intercettazioni telefoniche e dalle rivelazioni dei pentiti fuoriusciti dalla cosca ‘ndranghetistica, avrebbero messo in evidenza come D’Ambrosio Adolfo, Santoro Vincenzo e Cofone Angelo si sarebbero fattivamente attivati per favorire l’aggiudicazione dell’appalto boschivo nei confronti dell’impresa gestita dall’imprenditore di Corigliano-Rossano, Zampelli Vincenzo, anch’egli coindagato nella medesima vicenda giudiziaria. All’esito dell’udienza che si è celebrata giovedì scorso dinanzi al Tribunale del riesame di Catanzaro, è stata disposta la scarcerazione dell’indagato Cofone Angelo, difeso dal penalista coriglianese Avv. Pasquale Di Iacovo. Tanto è avvenuto in atteso degli ulteriori sviluppi che vedranno alla sbarra processati gli oltre 180 imputati a vario titolo della maxi-inchiesta denominata “Stige”, il cui processo dovrebbe iniziare nel corso dell’ultimo trimestre di quest’anno.

Crediti